Norme per gli autori

I lavori destinati alla pubblicazione sulla rivista SCRITTI DI GRUPPO 2.0 (di seguito “rivista”) devono conformarsi ai seguenti requisiti:

  1. Gli articoli devono essere inediti
  2. La rivista ospita tre tipi di articoli:
    • lavori di ricerca;
    • lavori di tipo teorico;
    • resoconti di interventi psicologici che utilizzano il gruppo come vertice di osservazione e/o come strumento di intervento.
  3. Gli articoli devono pervenire alla redazione corredati, a parte, da una nota informativa dell’autore o degli autori con l’indicazione dei titoli professionali, dell’attività prevalente e/o dell’istituzione di appartenenza, dell’indirizzo e del recapito telefonico, e l’autorizzazione alla pubblicazione
  4. I lavori inviati saranno sottoposti al giudizio del Comitato scientifico, che verificherà l’attinenza dei contributi di cui al punto 2 con l’ambito di interesse e la linea scientifica della rivista e si riserverà ogni decisione finale sulla pubblicazione dei lavori. Il comitato si riserva la facoltà di sottoporre i contributi al giudizio di un referee competente dell’area attinente all’articolo. In caso di richiesta di modifiche, l’articolo viene inviato all’autore, affinché questi possa apportare i cambiamenti sollecitati.
  5. Il testo, in formato digitale, deve essere inviato in redazione via e-mail all’indirizzo (scrittidigruppo@gmail.com), esclusivamente in formato microsoft word per Windows.
  6. La lunghezza massima prevista per ogni articolo è di 25 cartelle, che devono rispettare le seguenti caratteristiche di formato
    • cartella formato A4 (297×210);
    • margini: superiore 2,5cm; inferiore 2cm; destro e sinistro: 2,5cm;
    • carattere Times corpo 12, interlinea 1,5, giustificazione, rientro di 1;
    • usare Enter soltanto in cambi di paragrafo;
    • non usare comandi di sillabazione;
    • il titolo dell’articolo va scritto in grassetto e maiuscoletto, nella prima riga della prima pagina, a destra;
    • il nome e cognome dell’autore/degli autori va scritto per esteso nella riga successiva a quella del titolo, a destra, in corsivo, seguito dal rimando alla nota a piè di pagina. Il rimando consisterà nel segno * (prima autore*; secondo autore **, ecc..); nota in cui dovrà essere specificata la qualifica e l’ente di appartenenza di ciascun autore.
  7. Ciascun articolo dovrà essere accompagnato da un riassunto in lingua italiana della lunghezza massima di 15 righe, corredato da almeno tre parole chiave ed un massimo di sei. L’abstract dovrà essere inserito nella prima pagina dopo il nome dell’autore o degli autori.
  8. La formattazione dei paragrafi seguirà il seguente criterio gerarchico:
    • paragrafo: titolo in grassetto numerato;
    • sezione del paragrafo: titolo corsivo numerato (con ripetizione del numero del paragrafo, seguita da punto separatore. Ad es. 1.1);
    • sottosezione del paragrafo: titolo normale (con ripetizione dei numeri della sezione di riferimento, seguita da punto separatore. Ad es. 1.1.1);
    • sotto-sottosezione: titolo normale non numerato;
  9. Nell’illustrare un costrutto, un modello di lettura, una tesi di un autore:
    • aprire e chiudere parentesi, citare il cognome dell’autore, far seguire la virgola e l’anno di pubblicazione; ad esempio: Se la gruppoanalisi è scienza della convivenza consapevole e progettuale (Di Maria, 2000), un obiettivo metodologico che la formazione può perseguire è quello di contribuire al recupero e allo sviluppo di una cultura che renda pensabili le differenze.
    • nel caso di più autori, citarli in ordine alfabetico e cronologico, ad esempio (Bruner, 1990; Billig, 1991; Harré, Gillett, 1994);
      nelle citazioni di più lavori dello stesso autore, non ripetere il nome, e separare le date con il punto e virgola; ad esempio: (Bruner 1986; 1991, 1995);
    • quando gli autori sono più di due, va citato solo il primo nome seguito da “et al.” in corsivo; ad es: (Salvatore et al., 2003).
    • Se viene citato un passo specifico, porre all’inizio e alla fine della citazione le virgolette aperte e chiuse e precisare tra parentesi, oltre al nome dell’autore e all’anno di pubblicazione del testo cui si fa riferimento, il numero di pagina: ad esempio: “Parlando di attraversamento, si fa riferimento “alla possibilità stessa di costruire una permeabilità dei confini e delle frontiere. L’attraversamento non è una semplice condizione di transito, un andare da lì a qui, piuttosto una condizione di ‘naufragio e di smarrimento’ dei propri codici culturali” (Di Maria, Lavanco, 1998, p. 216).
  10. La bibliografia va collocata alla fine del testo, in corpo 11, e deve contenere solo le voci citate nel testo. Per citare le fonti seguire i criteri indicati dall’American Psychological Association (APA):
    • nel caso in cui vi siano più autori, i nomi vanno separati dalla virgola.
    • quando si cita un articolo: cognome – virgola – iniziale puntata del nome – anno tra parentesi – titolo del lavoro – punto – titolo della rivista in corsivo – numero del volume – pagine. Es.: Harré, R. & Van Langenhove, L. (1991). Varieties of Positioning. Journal for the Theory of Social Behaviour, 21, 393-408.
    • quando si cita un libro: cognome – virgola – iniziale puntata del nome – anno tra parentesi – virgola – titolo del testo in corsivo con la prima lettera maiuscola – punto – città di pubblicazione – due punti – casa editrice – punto. Es: Gill, M. M. (1994). Psychoanalysis in transition. Hillsdale, N.J.: The Analytic Press.
    • Quando si cita un contributo tratto da un libro: cognome dell’autore – virgola – iniziale puntata del nome dell’autore – anno di pubblicazione tra parentesi – punto – titolo del contributo – punto – In – iniziale puntata del nome del curatore – cognome del curatore – “(a cura di)” – titolo del libro in corsivo – pagine del capitolo – punto – città di pubblicazione – due punti – casa editrice -. Ad es: Montesarchio, G., Margherita, G.V. (1995). Lo psicodramma nella cultura gruppale. In F. Di Maria, G. Lo Verso (a cura di), La psicodinamica dei gruppi (pp. 347-363). Milano: Raffaello Cortina,
    • quando si cita una fonte bibliografica non italiana: citare sempre la fonte originale; successivamente, tra parentesi: “trad. it.:”, titolo della traduzione italiana in corsivo, località di pubblicazione, due punti, casa editrice, anno di pubblicazione della traduzione. Ad es. Matte Blanco, I. (1975). The Unconscious as Infinite Sets. An Essays in Bi-Logic. London: Gerald Duckworth & Company Ltd (trad. It. L’inconscio come insiemi infiniti. Saggio sulla bilogica. Torino: Einaudi, 1981).
    1. Quando si cita un articolo di rivista reperito su un sito web:
      Cognome – virgola – nome puntato – anno tra parentesi – punto – titolo del lavoro – punto – nome rivista in corsivo – virgola – Reperito il ….(data in cui è stato visualizzato), da – due punti – URL completo. Es. Cassandro, D. (2020). Siamo in guerra! Il coronavirus e le sue metafore. L’Internazionale, Reperito il 15 Aprile 2020,  da: https://www.internazionale.it/opinione/daniele-cassandro/2020/03/22/coronavirus-metafore-guerra?fbclid=IwAR0kZCnNmLZLENFTAPUIFtkq8bqrabqMe-vEoZpQZ6Wig55XdPEWlzdzRkE
  1. Immagini, grafici, diagrammi e tabelle sono richiamati nel testo e numerati nell’ordine di citazione. Ogni grafico e tabella dovrà contenere l’intestazione (ad esempio Fig. 1 in caso di immagini; Tab 1 in caso di tabelle) e la didascalia necessarie alla comprensione, indipendentemente dalla lettura dei testo. L’intestazione deve contenere un riferimento progressivo. Quando le immagini o le tabelle sono tratte da fonti devono contenere in basso il riferimento bibliografico.
  2. Le note devono essere indicate sul testo usando il carattere in formato apice (1) e riportate a conclusione dell’articolo, prima della bibliografia; vanno numerate progressivamente e redatte con carattere 10.
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